Giovedì 28 Marzo 2024
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sac. Antonio CRISCUOLI

Quando Gesù ascende ai Cieli compie la missione iniziata il giorno dell'Annunciazione con la sua Incarnazione in Maria. Lo Spirito Santo è presente in tutte e due le volte. Incarna Gesù in Maria, promessa sposa a Giuseppe.

“Regni della terra, cantate a Dio” Salmo 67.

Il libro degli Atti degli Apostoli, scritto dall’evangelista Luca, inizia con la promessa che Gesù Risorto  fa  agli  apostoli  poco  prima  di  lasciarli  per  tornare  definitivamente  al  Padre:
riceveranno da Dio stesso la forza necessaria per continuare nella storia umana l’annuncio e la costruzione del Suo Regno.

Non si tratta di ispirare un “colpo di stato”, di mettere un potere politico o sociale contro un altro, ma piuttosto dell’agire profondo dello Spirito di Dio accolto nei cuori, che fa “uomini nuovi”. Da lì a poco, sui discepoli raccolti con Maria, scenderà lo Spirito Santo ed essi, partendo dalla città santa di Gerusalemme, diffonderanno il messaggio di Gesù fino ai “confini della terra”.

“Riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni”.
 
Gli apostoli, e con loro tutti i discepoli di Gesù, sono inviati come “testimoni”.
Ogni  cristiano  infatti,  quando  scopre  attraverso  Gesù  cosa  vuol  dire  essere  figlio  di  Dio, scopre anche di essere inviato. La nostra vocazione e la nostra identità di figli si realizzano nella missione, nell’andare verso gli altri come fratelli. Tutti siamo chiamati a essere apostoli che testimoniano con la vita e poi, se occorre, con le parole.  
Siamo testimoni quando facciamo nostro lo stile di vita di Gesù. Quando cioè ogni giorno, nel nostro  ambiente  di  famiglia,  di  lavoro,  di  studio  e  di  svago,  ci  accostiamo  con  spirito  di accoglienza  e  condivisione  alle  persone  che  incontriamo,  avendo  però  in  cuore  il  grande progetto del Padre: la fraternità universale.  
Raccontano  Marilena  e  Silvano:  «Quando  ci  siamo  sposati,  volevamo  essere  una  famiglia accogliente  verso  tutti.  Una  delle  prime  esperienze  l’abbiamo  fatta  nel  periodo  prima  di Natale. Non volendo che i saluti fossero un augurio frettoloso all’uscita di chiesa, ci è venuta l’idea di andare noi a casa dei nostri vicini, portando un piccolo dono. Erano tutti sorpresi e contenti, specialmente una famiglia che tanti cercavano di evitare: ci hanno aperto il cuore, parlandoci delle  loro  difficoltà e del  fatto  che  da  tanti anni nessuno  era  più venuto  a  casa loro.  La  visita  è  durata  più  di  due  ore  e  ci  siamo  commossi  nel  vedere  la  gioia  di  quelle persone. Cosi pian piano, con l’unico sforzo di essere aperti verso tutti, abbiamo intrecciato rapporti con molte persone. Non sempre è stato facile, perché magari una visita imprevista ci cambiava i programmi, però sempre avevamo presente che non potevamo perdere queste occasioni di  rapporti fraterni.  Una volta  ci hanno  regalato una  torta  e abbiamo  pensato di condividerla con una signora che ci aveva aiutato a trovare giocattoli per il Brasile. Era felice di  questa  idea,  e  per  noi  un’occasione  di  conoscere  la  sua  famiglia.  Quando  stavamo  per uscire ci ha detto: magari avessi anch’io questo coraggio di andare a trovare gli altri!»
 
“Riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni”.
 
Tutti noi cristiani abbiamo ricevuto in dono lo Spirito Santo con il battesimo, ma Egli parla anche nella coscienza di tutte le persone che cercano sinceramente il bene e la verità. Per questo, tutti possiamo fare spazio allo Spirito di Dio e lasciarci guidare.
Come riconoscerlo ed ascoltarlo?
Può aiutarci questo pensiero di Chiara Lubich: «[...] Lo Spirito Santo abita in noi come nel suo tempio e ci illumina e ci guida. È lo Spirito di verità che fa comprendere le parole di Gesù, le rende vive e attuali, innamora della Sapienza, suggerisce le cose che dobbiamo dire e come dobbiamo dirle.  È lo  Spirito  d'Amore  che  infiamma  del  suo  stesso amore,  rende  capace di amare  Dio  con  tutto  il  cuore,  l'anima,  le  forze,  e  di  amare  quanti  incontriamo  sul  nostro cammino.  È  lo  Spirito  di  fortezza  che  dà  il  coraggio  e  la  forza  per  essere  coerenti  con  il Vangelo e testimoniare sempre la verità. [...] Con e per quest'amore di Dio in cuore si può arrivare lontano, e partecipare a moltissime altre persone la propria scoperta: [...] i "confini della  Terra"  non  sono soltanto quelli geografici.  Essi indicano anche,  ad  esempio,  persone vicine a noi che non hanno avuto ancora la gioia di conoscere veramente il Vangelo. Fin lì deve spingersi la nostra testimonianza. [...] Per amore di Gesù ci è domandato di "farci uno" con ognuno, nel completo  oblio di sé, finché l'altro, dolcemente ferito dall'amore di Dio in noi, vorrà "farsi uno" con noi, in un reciproco scambio di aiuti, di ideali, di progetti, di affetti.
Solo allora potremo dare la parola, e sarà un dono, nella reciprocità dell'amore» 1 .
 
Letizia Magri
 
1 C. Lubich, Parola di Vita giugno 2003, in Parole di Vita, a cura di Fabio Ciardi (Opere di Chiara Lubich 5, Città Nuova, Roma 2017), pp. 691-692.